In questa posizione è possibile cogliere uno degli aspetti più rilevanti del castello, cioè la sua posizione dominante all’ingresso della città, lungo la via che proviene da Francavilla e da Taranto, che ripercorre, attraversando l’abitato in tempi recenti, la direttrice dell’antica via Appia. 

Sebbene il fossato originale, profondo oltre due metri e largo nove, sul quale si apriva il ponte levatoio non sia più presente, il bel prato che costeggia il castello sui due lati può ricordare la presenza di un fossato che separava l’abitato dal territorio circostante, racchiuso nelle mura e nelle torri come abbiamo visto nell’immagine tratta dal libro di Cataldo Mannarino. Percorrendo l’esterno del Castello è possibile rendersi conto, osservando i differenti paramenti murari, delle diverse fasi costruttive del Castello e dei successivi riadattamenti.

Oltre il Castello, in direzione della stazione ferroviaria si sviluppa la “Villa” comunale, cioè il giardino pubblico realizzato alla fine dell’Ottocento su quella che un tempo era un pantano, causato probabilmente dalla presenza di affioramenti di acque carsiche. Oggi la Villa è un luogo vivissimo, frequentato da tutte le generazioni, soprattutto nelle sere d’estate.

La zona che si intravede fu abitata sin dalle epoche più antiche ed era probabilmente compresa nelle mura messapiche della città, secondo la ricostruzione che ha fatto Giardino. Nella stessa direzione sorge la Basilica minore dedicata alla Beata Vergine del Carmelo, che insiste sull’antica grotta dedicata al culto dell’Arcangelo Michele. Ma questo è un altro walkscape….